Energie per la Comunità di Lavarone

È pronta per nascere la comunità energetica dell’Alpe Cimbra. Sarà una cooperativa di comunità che mira all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili con risvolti ambientali, economici e sociali per Lavarone e il territorio.

M’illumino di Meno è la Giornata Nazionale del Risparmio Energetico e degli Stili di Vita Sostenibili che Rai Radio2 con il programma Caterpillar organizza annualmente dal 2005 per diffondere la cultura della sostenibilità ambientale e del risparmio delle risorse. In occasione della giornata di “Mi illumino di meno” 2023 che quest’anno si è dato come titolo “Tutta una comunità energetica”, giovedì sera a Lavarone si è svolta una serata di approfondimento sulla nascente Comunità dell’Alpe Cimbra.
Il numeroso pubblico riunito nella Sala congressi di Lavarone ha potuto così imparare a conoscere cosa sono una comunità energetica e una cooperativa di comunità.


Ma andiamo per ordine.
Una comunità energetica è un soggetto di diritto autonomo costituito da persone fisiche, piccole e medie imprese, enti territoriali, amministrazioni locali e associazioni, che collaborano per auto-produrre e auto-consumare “sul posto e tra loro” energia da fonte rinnovabile, così da realizzare la propria autonomia energetica.
Come funzionano le comunità energetiche? Lo ha spiegato Giacomo Cantarella, business development manager di EPQ- Dolomiti Energia: è necessario costituire un’entità legale tra i futuri soci della comunità, individuare l’area dove installare l’impianto (o gli impianti) di produzione (fotovoltaici, idroelettrici o a biomassa…), che dev’essere in prossimità dei consumatori.

Una volta messo in esercizio l’impianto, la comunità può fare istanza – anche tramite un’azienda esterna allo scopo delegata – al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per ottenere gli incentivi previsti dalla legge per l’energia condivisa. Incentivi che non sono riconosciuti a tutta l’energia prodotta, ma solo a quella condivisa all’interno della comunità, cioè a quella consumata dai membri nella stessa fascia oraria di produzione. Qualora la produzione sia superiore al consumo, per l’energia eccedente viene riconosciuto alla comunità il solo valore economico dell’energia.
Come ripartire fra i membri i ricavi derivanti dall’energia prodotta viene definito dalle regole di funzionamento della comunità energetica, che ciascuna comunità stabilisce liberamente.


Certo è che le comunità energetiche hanno numerosi impatti positivi su persone, enti e comunità coinvolte. Per questo il Comune di Lavarone negli scorsi mesi – in attesa dei decreti attuativi della legge che chiariranno alcuni dettagli ancora incerti – si è preparato a costituire la Comunità energetica e in particolare la prima CER (Comunità Energetica Rinnovabile) che verrà istituita sotto forma di cooperativa di comunità: una cooperativa che nascerà con l’obiettivo di produrre beni e servizi che incidano in modo stabile e duraturo sulla qualità della vita sociale ed economica della comunità.


«C’è sempre un bisogno alla base dello sviluppo della cooperazione: si aggrega un bisogno e si tenta di dare una soluzione. È stato così per le cooperative di consumo, per quelle del credito e così via – ha spiegato Alessandro Ceschi, direttore generale della Federazione Trentina della Cooperazione. Quello energetico è tornato ora a essere un bisogno sia per cittadini che per imprese. La cooperativa di comunità è in grado di mettere insieme coloro che sono in grado di produrre con chi ha bisogno di utilizzare energia ed ha connotati ancora più votati ai beni comuni».


«Vuole infatti essere un motore di sviluppo che partendo dalla gestione della comunità energetica si sviluppa grazie al coinvolgimento di una rete formata da cittadini, associazioni, imprese del territorio per essere di sostegno al welfare e offrire anche altri servizi alla comunità» ha spiegato Christian Caneppele, Assessore del Comune di Lavarone con delega agli Obiettivi dell’Agenda 2030 che ha moderato l’incontro.


«La Comunità energetica dell’Alpe Cimbra sarà aperta non solo al Comune di Lavarone, ma a tutto il territorio: Luserna, Folgaria e la Vigolana. Infatti ci troviamo di fronte alla necessità di fare investimenti condivisi, grandi abbastanza da avere un numero sufficiente di consumatori per avere una differenziazione di produzione, consumi e idee – ha aggiunto Isacco Corradi, sindaco di Lavarone -. Era importante partire ed essere in prima fila i prossimi mesi di lavoro saranno strategici per coinvolgere tutti gli interessati ».


«Ci troviamo di fronte a un’iniziativa che valorizza i territori di montagna e che porta benefici ambientali e sociali prima che economici alla comunità locale – ha spiegato Mario Tonina, assessore all’urbanistica, ambiente e cooperazione della Provincia autonoma di Trento. Il Trentino deve e vuole essere innovatore e vuole essere sempre più sostenibile. Azioni come questa del Comune di Lavarone sono azioni concrete e importanti proprio in quest’ottica».


Leggi il manifesto Energie per la Comunità di Lavarone